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Casa Domotica di Aosta: Un Passo Avanti Verso l’Autonomia per Persone con Disabilità

In un’epoca in cui la domotica non è più un lusso, ma uno strumento essenziale per l’inclusione sociale, Aosta si prepara a inaugurare un progetto innovativo che ridefinisce il concetto di abitazione autonoma. La Casa Domotica di via Volontari del Sangue, situata al piano terra del condominio Doravidi, aprirà i battenti il 1° ottobre 2025, accogliendo i primi otto ospiti con disabilità non gravi. Questo non è solo un edificio: è un ecosistema tecnologico progettato per trasformare la vita quotidiana in un’esperienza di indipendenza reale, supportata da fondi del PNRR e risorse comunali. Per il nostro portale DomoticaSA.it, dedichiamo questo approfondimento a esplorare ogni aspetto del progetto, dalle tecnologie integrate alle prospettive future, per ispirare altre realtà a seguire questo modello virtuoso.

Un Viaggio dalla Progettazione all’Inaugurazione

Il seme di questa iniziativa è stato piantato il 11 dicembre 2023, quando la Giunta regionale della Valle d’Aosta ha approvato il progetto, inserendolo nella Missione 5 “Inclusione e coesione” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Gli spazi, un tempo dedicati al Progetto Giovani, sono stati riconvertiti in una struttura di 300 metri quadrati, con lavori iniziati nell’ottobre 2024. Non senza intoppi: una sospensione per problemi all’impianto di riscaldamento ha ritardato i tempi, ma la variante approvata ha permesso la ripresa il 18 agosto 2024, culminando nella conclusione dei lavori il 2 settembre. L’inaugurazione ufficiale è avvenuta nei giorni scorsi, con la consegna in comodato d’uso alla Regione il 1° ottobre, pronta per il lancio della fase sperimentale.

Il progetto si inserisce in un più ampio quadro di politiche per l’abitare autonomo, finanziato dal PNRR sotto la Componente 2, Sottocomponente 1, Sub Investimento 1.2 “Percorsi di autonomia”. Aosta non è sola in questa visione: parallelamente, la ristrutturazione della Casa Domotica di Saint-Marcel – dedicata a disabilità più gravi e con capacità per 12 ospiti – è in fase avanzata, con consegna prevista entro la fine del 2025.

La Struttura: Due Appartamenti Pensati per l’Inclusività

Al cuore del progetto ci sono due appartamenti indipendenti, ciascuno concepito come un nucleo abitativo completo e accessibile. Ogni unità offre due camere da letto (configurabili per uno o due ospiti), bagni privati per stanza e una cucina condivisa, per un totale di otto posti letto più uno dedicato all’operatore di supporto. La capacità massima è di sei persone per appartamento, garantendo privacy e comfort senza sacrificare la sicurezza.

Ma ciò che rende questa casa davvero domotica è l’integrazione di tecnologie pensate per l’autonomia. Immaginate tapparelle elettriche regolabili tramite telecomando o app smartphone, luci smart controllabili da un monitor centrale o dal proprio dispositivo mobile, e una cucina ergonomica con spazi vuoti sotto la piastra a induzione e il lavandino – perfetti per chi si muove su sedia a rotelle. Queste soluzioni non sono gadget isolati: formano un sistema coeso che monitora e adatta l’ambiente alle esigenze dell’utente, riducendo la dipendenza da assistenza esterna e promuovendo un benessere quotidiano. Sebbene i dettagli tecnici specifici (come i protocolli di comunicazione, ad esempio KNX o Zigbee) non siano stati divulgati pubblicamente, l’enfasi sull’accessibilità suggerisce un approccio modulare, scalabile e user-friendly, in linea con le best practice della domotica inclusiva.

Finanziamenti e Partnership: Un Modello di Collaborazione Pubblica-Privata

Il costo totale del progetto si aggira sugli 800.000 euro, inclusi arredi e finiture, con una ripartizione che riflette l’impegno congiunto delle istituzioni: 300.000 euro dal PNRR e 500.000 euro dal Comune di Aosta (in aumento rispetto ai 450.000 euro iniziali, a causa dei rincari energetici e delle materie prime). Questa discrepanza tra fonti (alcune riportano 750.000 euro totali) è attribuibile alle variazioni post-progettazione, ma conferma la solidità del finanziamento.

Le partnership sono altrettanto cruciali. Il Comune di Aosta ha curato la progettazione e il finanziamento principale, con l’assessora alle Politiche sociali Clotilde Forcellati come figura di riferimento. La Regione Valle d’Aosta gestisce il comodato d’uso e la selezione degli ospiti tramite i propri Uffici per la Disabilità, in collaborazione con l’Unità di Valutazione Multidimensionale della Disabilità (UVMDi). Dal Terzo Settore, la Cooperativa Indaco assumerà la gestione operativa dal 1° ottobre, fornendo supporto non invasivo e monitorando la fase sperimentale. Il Comune ha inoltre richiesto un posto nella Cabina di regia per integrare le attività con la comunità locale, favorendo un approccio olistico.

Selezione degli Ospiti e Gestione Quotidiana

Non chiunque potrà accedere: il target sono persone con disabilità fisiche o psichiche lievi, selezionate attraverso una graduatoria curata dagli Uffici regionali. La prima tranche di otto ospiti darà il via a un periodo sperimentale, mirato a testare l’efficacia del modello prima di una scalatura. La Cooperativa Indaco, con la sua esperienza nel sociale, garantirà presenza discreta, focalizzandosi su empowerment piuttosto che assistenza passiva.

Questo approccio si collega a circa 200 “progetti di vita” attivi in Valle d’Aosta: percorsi personalizzati che intrecciano alloggio, formazione lavorativa e inserimento sociale, con la Casa Domotica come fulcro residenziale.

Obiettivi e Impatto: Oltre l’Abitare, Verso l’Autonomia Vera

L’essenza del progetto è chiara: non si tratta di “assistenza”, ma di autonomizzazione. Fornendo strumenti domotici intuitivi, la casa permette agli ospiti di gestire luci, serrande e ambienti con un semplice tocco, riducendo barriere invisibili e promuovendo un senso di controllo. Collegata a iniziative di inserimento lavorativo e sociale, diventa un trampolino per una vita indipendente, ponendo la persona al centro – come recita il mantra dei “progetti di vita”.

In un contesto regionale dove le disabilità colpiscono centinaia di famiglie, questa iniziativa rappresenta un investimento etico e pratico: riduce i costi a lungo termine per il welfare, mentre eleva la qualità della vita. Per la domotica, è un case study lampante su come l’IoT e l’automazione possano democratizzare l’accessibilità.

Cosa Succederà Prossimo: Prospettive e Sfide

Dal 1° ottobre, la fase sperimentale vedrà gli ospiti insediarsi, con monitoraggio costante fino al 2026 per valutare impatti e ottimizzazioni. La consegna formale è prevista entro il 30 giugno 2025, aprendo a ulteriori ampliamenti. Parallelamente, la ristrutturazione di Saint-Marcel completerà un network regionale di case domotiche, coprendo un ventaglio più ampio di bisogni.

Le sfide? Garantire sostenibilità finanziaria post-PNRR e scalare le tecnologie per future espansioni. Ma con il coinvolgimento attivo della comunità, il potenziale è enorme: Aosta potrebbe diventare un modello nazionale per l’abitare inclusivo.

In conclusione, la Casa Domotica di Aosta non è solo mattoni e cavi: è una visione di futuro dove la tecnologia abbraccia l’umanità. Su DomoticaSA.it, seguiremo gli sviluppi con interesse, invitando i lettori a condividere esperienze simili. Per chi è nel settore, è un invito a innovare: l’autonomia non aspetta, va progettata.

FONTE:.ANSA, Regione Valle d’Aosta, Gazzetta Matin

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