Dopo l’annuncio globale di inizio 2025, Alexa+, la nuova versione dell’assistente vocale di Amazon basata su AI generativa, inizia finalmente a farsi vedere anche in Italia. Non parliamo di un semplice aggiornamento, ma di una vera “evoluzione” di Alexa: dialoghi più naturali e contestuali, capacità di svolgere compiti complessi, gestione automatica degli acquisti e integrazione più profonda con la smart home.
Nelle ultime settimane diversi utenti italiani hanno segnalato l’arrivo di email di invito alla beta di Alexa+, indirizzate a un gruppo ristretto di clienti (in gran parte utenti Prime) scelti da Amazon per testare in anteprima le nuove funzioni. Parallelamente, per molti account si è sbloccato anche il nuovo sito web di Alexa+ via browser, che porta per la prima volta una dashboard completa di Alexa direttamente su PC.
Per chi si interessa di domotica, è un passaggio importante: Alexa non è più solo “la voce dentro l’Echo” ma un assistente AI diffuso su speaker, schermi, app e web, con un modo diverso di gestire dispositivi smart, routine e automazioni.
Alexa+ beta in Italia: come funziona il programma di test
Secondo varie fonti italiane, Amazon ha avviato ufficialmente la fase di beta testing di Alexa+ in Italia intorno al 26 novembre 2025, inviando email a un gruppo selezionato di utenti.
Come arrivano gli inviti
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Gli utenti selezionati ricevono una email da Amazon che li invita a “provare la nuova Alexa” / “Alexa+” in versione beta.
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L’email contiene un link per iscriversi alla beta e spesso un questionario preliminare, con cui Amazon raccoglie informazioni su come usi Alexa oggi e su quali dispositivi possiedi.
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Una volta confermata la partecipazione, il passaggio ad Alexa+ avviene gradualmente e solo sui dispositivi compatibili; gli altri continuano a usare l’esperienza Alexa “classica”.
Non esiste (al momento) una pagina pubblica dove registrarsi liberamente: la partecipazione è su invito, quindi se non hai ricevuto l’email non c’è un tasto ufficiale “voglio entrare in beta”.
Requisiti tipici
Le fonti italiane indicano che gli inviti sono arrivati principalmente a:
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utenti con abbonamento Amazon Prime attivo;
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account che usano già Alexa in modo intenso (Echo, Fire TV, dispositivi smart, routine);
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clienti che in passato hanno partecipato ad altri programmi di test o sondaggi Amazon.
Nel mercato USA, Alexa+ è inclusa per gli abbonati Prime, mentre i non Prime hanno un canone extra mensile; diverse testate ipotizzano uno schema simile per l’Italia dopo il lancio definitivo, ma al momento della beta non c’è un listino ufficiale per il nostro Paese.
Cosa cambia con Alexa+ rispetto alla vecchia Alexa
Alexa+ viene descritta come una versione potenziata dell’assistente, basata su modelli di intelligenza artificiale generativa che permettono:
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Conversazioni più naturali e contestuali: Alexa+ comprende meglio il contesto, ricorda più a lungo la conversazione in corso e può seguire richieste complesse in più passaggi (es. “organizza una cena venerdì con quello che ho in cucina e ricordami di comprare il vino quando il prezzo scende sotto X”).
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Compiti complessi e multi-step: può pianificare attività, combinare info da diversi servizi (email, calendario, liste, shopping) e proporre azioni automatizzate.
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Maggiore personalizzazione culturale e linguistica: la versione italiana punta ad adattarsi meglio a espressioni, abitudini e contesto locale, secondo quanto dichiarato da Amazon nelle interviste sulla localizzazione di Alexa+.
Per la smart home, le differenze principali sono:
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capacità di capire richieste più articolate (“se non sono a casa e dopo le 20 una finestra è aperta, mandami una notifica sul telefono e spegni il riscaldamento in quella stanza”);
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maggiore flessibilità nel modificare o creare routine con la voce, senza passare sempre dall’app;
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potenziale integrazione con funzioni proattive, come suggerire automazioni energia o sicurezza basate sulle tue abitudini.
Il nuovo sito web di Alexa+: la dashboard da browser
Oltre alla beta sugli Echo e sui dispositivi fisici, Alexa+ sta arrivando anche nel browser: per molti utenti, i siti alexa.com e alexa.amazon.com non mostrano più solo una pagina informativa, ma una vera interfaccia web di Alexa+.
Secondo chi ha già accesso, la webapp offre:
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una colonna laterale con le conversazioni recenti, comprese quelle iniziate da Echo o dall’app;
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una sezione Smart Home per accendere/spegnere luci, prese, termostati, scene e gruppi direttamente da PC, con risposta rapida;
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pannelli per liste, promemoria, calendario, attività, tutti accessibili con tastiera e mouse;
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un’area file dove compaiono documenti, immagini o email che hai condiviso con Alexa+.
Questa interfaccia rappresenta il tentativo di Amazon di trasformare Alexa+ in un assistente AI completo, usabile a casa, in ufficio o in mobilità, in concorrenza con soluzioni come ChatGPT, Gemini o Claude, ma con un vantaggio chiave: il collegamento diretto con la casa smart (luci, prese, videocamere, allarmi).
Alexa+ e smart home: perché interessa chi fa domotica
Per un sito come domoticasa.it, i punti da evidenziare per chi ha già una casa smart sono:
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Controllo da browser: finalmente puoi gestire dispositivi, gruppi e routine Alexa anche da PC, cosa utile quando stai lavorando, progettando automazioni o gestendo liste e promemoria lungo la giornata.
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Routine più “intelligenti”: con l’AI generativa, Alexa+ può aiutarti a definire automazioni complesse usando il linguaggio naturale, senza dover passare per decine di schermate nell’app.
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Maggiore comprensione del contesto domestico: in prospettiva, Alexa+ potrebbe usare i dati di sensori, dispositivi Matter, energia e presenza per proporre scenari più sofisticati (riscaldamento, luci, sicurezza), anche se molte di queste funzioni avanzate sono ancora in fase di evoluzione.
Per ora, la beta italiana punta soprattutto a testare:
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la qualità del linguaggio in italiano,
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la comprensione del contesto,
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l’integrazione con i dispositivi già presenti in casa (Echo, Fire TV, Ring, device smart).
Gli utenti che partecipano alla beta sono invitati a dare feedback tramite questionari e canali dedicati, proprio per permettere ad Amazon di sistemare problemi, latenza e traduzioni prima del rilascio pubblico.
Servirà un abbonamento a pagamento anche in Italia?
Negli Stati Uniti, Alexa+ è stata presentata come inclusa per gli abbonati Amazon Prime, mentre per i non Prime è previsto un abbonamento mensile separato, con un periodo gratuito di prova. Diverse testate tech italiane evidenziano che per il nostro mercato non c’è ancora un listino ufficiale, ma è probabile che Amazon segua un modello simile:
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base Alexa classica gratuita,
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Alexa+ con AI generativa inclusa (o fortemente scontata) per utenti Prime,
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opzione a pagamento per chi non ha Prime.
Nella fase di beta, invece, l’accesso è gratuito per gli utenti invitati, proprio perché l’obiettivo primario è raccogliere feedback e dati d’uso.
Come comportarsi se vuoi provare Alexa+
Ad oggi, in Italia non puoi forzare l’ingresso in beta: o ricevi l’email, o devi aspettare il rollout più ampio. Tuttavia, puoi:
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verificare periodicamente la casella email collegata all’account Amazon (anche cartelle promozioni/aggiornamenti) per vedere se è arrivato l’invito;
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controllare se, accedendo a alexa.amazon.com o alexa.com, vedi la nuova interfaccia web (segno che il tuo account è stato abilitato almeno lato browser);
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assicurarti che i tuoi dispositivi Echo, Fire TV e l’app Alexa siano aggiornati all’ultima versione, condizione spesso richiesta per i programmi di test.
Se hai già ricevuto l’invito, può essere utile:
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testare ad esempio comandi complessi di smart home (scene, routine, condizioni) e confrontare il comportamento di Alexa+ con quello della versione classica;
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provare le funzioni più “AI” (riassunti, suggerimenti, pianificazioni) e capire come si integrano nelle tue abitudini quotidiane.
Conclusioni: Alexa+ come nuovo “hub” AI per la smart home
Con la beta italiana e il lancio progressivo del sito web di Alexa+, Amazon sta muovendo passi chiari per trasformare Alexa da semplice assistente vocale per la casa a piattaforma AI multi-dispositivo, che vive su Echo, smartphone, Fire TV e browser. Per chi ha investito in domotica con l’ecosistema Amazon, questo significa potenzialmente:
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comandi più naturali,
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routine più sofisticate create in linguaggio normale,
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un vero pannello di controllo smart home da PC, utile quando si progettano automazioni complesse.
Al momento si resta in una fase di transizione: non tutti vedono la nuova interfaccia, non tutti hanno l’invito alla beta, e molte funzioni sono ancora soggette a cambiamenti. Ma è il momento giusto, per chi segue la domotica, per iniziare a capire come Alexa+ potrebbe cambiare il modo di gestire luci, prese, termostati e sicurezza nei prossimi anni.
FONTE: HDBlog;
