Google sta affrontando un rollout particolarmente problematico per il suo nuovo assistente vocale basato su intelligenza artificiale generativa, Gemini, destinato ai dispositivi smart home della famiglia Nest.
Il 10 novembre 2025, l’azienda di Mountain View ha confermato ufficialmente le difficoltà riscontrate dagli utenti in tutto il mondo, evidenziando come l’integrazione dell’AI avanzata nella domotica quotidiana si stia rivelando più complessa del previsto.
Le segnalazioni degli utenti dipingono un quadro preoccupante: comandi che fino a pochi giorni fa funzionavano perfettamente con Google Assistant ora falliscono sistematicamente con Gemini. Gli speaker e display Nest Hub mostrano particolare difficoltà nella gestione di dispositivi fondamentali come luci intelligenti e serrature smart, con risposte inconsistenti e frequenti messaggi di errore.
Google Home: numerose lamentele dalla community
La community Reddit dedicata a Google Home ha registrato centinaia di segnalazioni simili. Molti utenti riportano che il semplice comando “accendi le luci” non viene più eseguito correttamente, nonostante gli stessi dispositivi rispondano senza problemi attraverso l’app Google Home. In alcuni casi estremi, dispositivi Nest Hub sono diventati completamente inutilizzabili dopo l’aggiornamento automatico a Gemini, con schermi neri e impossibilità di completare la configurazione iniziale.
Il problema principale risiede nella transizione da un sistema basato su comandi vocali strutturati a uno conversazionale. Google Assistant utilizzava un approccio di pattern matching per riconoscere parole chiave e attivare risposte predefinite. Gemini, invece, cerca di comprendere il contesto e l’intento dell’utente attraverso l’AI generativa, un sistema che si sta dimostrando brillante nelle conversazioni naturali ma ancora immaturo nel controllo affidabile dei dispositivi smart home.
L’8 novembre, anche l’app Google Nest ha subito un’interruzione di servizio con oltre 900 segnalazioni su Downdetector, concentrandosi principalmente negli Stati Uniti in città come San Francisco, Los Angeles e Chicago. Questo ha ulteriormente amplificato la frustrazione degli utenti che si trovano improvvisamente impossibilitati a controllare termostati, telecamere e allarmi.
Google ha riconosciuto i problemi e ha promesso aggiornamenti correttivi, ma la situazione mette in evidenza una sfida fondamentale: l’AI conversazionale potente può essere incompatibile con la necessità di affidabilità assoluta richiesta dai sistemi domotici. Per molti utenti, la possibilità di discutere in modo naturale con l’assistente vale poco se non possono più accendere le luci con un semplice comando vocale.
FONTE: TheVerge;
